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30/10/2017
GDPR: cosa cambia per il digital marketing?

GDPR, ovvero General Data Protection Regulation: il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali entrerà in vigore il 25 maggio 2018 e molte imprese si stanno preparando ai cambiamenti che la normativa porterà con sè.  

Approvato dal Parlamento UE con l’obiettivo di armonizzare le politiche dei singoli Paesi, il GDPR alza il livello di tutela della privacy individuale chiedendo alle aziende di adeguare gli strumenti e i processi con cui vengono acquisite e conservate le informazioni relative a clienti, fornitori, dipendenti e collaboratori, formando il personale che si trova a maneggiare dati sensibili. Eventuali tentativi di violazione dei sistemi aziendali dovranno essere segnalati alle autorità entro 72 ore, e si dovranno anche rivedere i meccanismi con cui viene chiesto alle persone il consenso a cedere i propri dati, garantendo il diritto all’immediata cancellazione. 

L’Italia parte avvantaggiata nel recepire il GDPR, considerata la normativa sulla privacy piuttosto severa che è già in vigore. Nonostante questo, IDC ha stimato che il 78% delle aziende del nostro Paese non è pronto a soddisfarne pienamente tutti i requisiti, e si troverà perciò esposto al rischio di sanzioni. 

L’impatto sulle strategie e le attività di marketing sarà rilevante. Secondo la società di ricerca Mintel, la relazione con i consumatori andrà ripensata perchè il GDPR, innalzando il livello di attenzione sui temi della privacy, farà diminuire la propensione a condividere i propri dati, che tuttavia sono sempre più necessari per realizzare campagne mirate ed efficaci. Viene messa in discussione la sicurezza delle imprese, persino quando si tratta di banche e assicurazioni: in Gran Bretagna, solo l’8% dei consumatori ritiene gli istituti finanziari capaci di proteggere i propri sistemi da hacker o crimini informatici. Due terzi degli inglesi è inoltre preoccupato di essere ‘spiato’ online a fini commerciali. 

Si tratta quindi di ripensare il marketing e la comunicazione per coinvolgere maggiormente le persone e instaurare un rapporto basato sulla fiducia. La condivisione di dati attraverso le piattaforme web, mobile e social non potrà più essere inteso in modo unilaterale, cioè a vantaggio della sola azienda, ma dovrà prevedere un beneficio anche per il consumatore, ad esempio sotto forma di offerte personalizzate o contenuti esclusivi.  

La sfida è lanciata e, ancora una volta, l’innovazione digitale offre un modo per vincerla!