Il messaggio lanciato dalla prima edizione dell’ Upgrade Mobile Summit  è stato chiaro: le tecnologie mobile hanno assunto un’importanza strategica in ambiti su cui difficilmente avremmo scommesso solo pochi anni fa. Pensiamo al marketing e alla comunicazione, ma sempre più alle vendite, al business e al supporto dei processi core dell’azienda.

Secondo gli ultimi dati Comscore, oltre 30 milioni di italiani sopra i 13 anni di età possiedono uno smartphone e passano una media di 4,7 ore al giorno incollati al display. Sono sempre meno le persone che accedono a Internet soltanto dal PC desktop, mentre crescono a doppia cifra gli utenti “multipiattaforma” e gli internauti esclusivamente mobili. Quasi il 90% del traffico web da mobile è assorbito dalle app, con Facebook, WhatsApp e Google a fare la parte del leone.

Questo rappresenta già una sfida per i responsabili marketing, poichè è sempre più difficile emergere nell’affollato mercato delle app e offrire un’esperienza mobile davvero unica e distintiva.

Altro trend molto promettente è il mobile commerce, ovvero la possibilità di vendere prodotti e servizi attraverso smartphone e tablet. Sebbene i numeri in Italia siano ancora limitati (la larga maggioranza dello shopping online passa ancora dal PC desktop), ci sono ampi margini di sviluppo. Non stupisce che uno dei leader italiani del commercio elettronico, Yoox, abbia stimato che i tre quarti del suo fatturato saranno generati dal mobile entro il 2020.

Il mobile non si esaurisce dunque con le app e il marketing. Le aziende hanno iniziato a comprendere il vero potenziale di queste tecnologie e come utilizzarle per il proprio business. Sono queste aziende, si definiscono mobile-first, a cavalcare l’evoluzione che segnerà il futuro prossimo del digitale.