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9/12/2017
Regali Natale 2017: la rivincita degli STEM

Natale si avvicina ed è già iniziata la corsa alla compilazione della lista-regali da fare ai propri bambini. Avete mai pensato di sostituire i “classici” regali che sono belli si ma alla fine poco utili, con giochi STEM?

Per chi non sa di cosa stiamo parlando, STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è l'acronimo utilizzato per tutto ciò che è volto ad incrementare la competitività in campo scientifico e tecnologico. Nel caso specifico dei più piccoli, in pochi optano per kit o robot che oltre a far divertire il bambino, puntano a stimolare fin da piccolo, l’interesse per la codifica e l’amore per l’elettronica

Per le bambine al di sotto dei 5 anni, ad esempio,  Hello Ruby - Avventure nel mondo del coding” può essere il regalo giusto da scartare il giorno di Natale. Scritto da una programmatrice informatica finlandese, Linda Liukas, convinta che “il linguaggio della programmazione è il linguaggio del futuro, e più insegneremo ai nostri bambini a usare il computer per costruire qualcosa, più strumenti offriremo loro per cambiare veramente il mondo di domani.

Per i maschietti invece, anche se ancora non disponibile in italiano, c'è ABC of the Web - Alphabet primer for young developers in training  scritto da un web designer in cui alla lettera A dell’alfabeto, anziché la classica ape, corrisponderà ad esempio “Anchor Tag”. 

Tra i best seller per i “tech toys” rientrano invece gli smartphone educativi, (ad esempio il Clemphone), che è possibile collegare a qualunque tablet e smartphone, con canali youtube per imparare anche l’inglese in modo semplice e divertente in collaborazione con il British Institutes o giochi che iniziano a fargli esplorare il mondo della robotica, con “compagni di giochi” – i robot appunto – in grado di comunicare a comando vocale e di rispondere e fare domande oltre che raccontare storie. 

E’ chiaro da tempo che l’età per imparare a programmare e codificare si è notevolmente abbassata e pian piano si sta ottenendo anche un aumento delle donne che stanno abbracciando queste materie. Da una ricerca della London School of Economics su 11.500 ragazze europee tra gli 11 e i 30 anni, è emerso che l’interesse per le materie STEM ha un picco a 11 anni

Di conseguenza, se i bambini si divertono fin da piccoli con la tecnologia, è più probabile che sviluppino un forte interesse da approfondire nel corso dei loro studi futuri. 

Di recente attuazione è “l’esperimento” effettuato da Alfonso D’ambrosio, docente di un Istituto superiore di Monselice, che su  Agenda Digitale ha raccontato di un pomeriggio insieme al robot umanoide Nao che “opportunamente programmato, ha raccontato ai bambini dell’importanza dell’acqua, attraverso una semplice fiaba, di una gocciolina d’acqua, che dalle nuvole diventa neve e stabilisce un patto di amicizia con un bambino che la raccoglie. Il robot ha mostrato l’importanza del gioco, di muoversi, ha raccontato loro che i robot non sono solo un concentrato di tecnologia, ma possono diventare degli ausili per persone in difficoltà.

Pronti a riscrivere la vostra lista dei regali?

“La creatività è l’intelligenza che si diverte” – (Albert Einstein).