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22/12/2017
Smart City: più trasparenza e apertura

La fiducia è alla base di qualsiasi relazione, e dovrebbe essere anche il principio su cui costruire l’alleanza fra le istituzioni e i cittadini. L’Italia purtroppo non brilla da questo punto di vista, anzi: gli indici misurati da Transparency International vedono il nostro Paese afflitto da un forte clima di sospetto quando si parla della pubblica amministrazione, alimentato soprattutto dalla scarsa apertura di molti funzionari, l’incidenza ancora elevata della corruzione, la mancanza di una disciplina efficace per le attività di lobbying. 

Un importante passo in avanti per migliorare questa situazione è stata l’entrata in vigore della Normativa FOIA, il Freedom of Information Act che, sul modello statunitense, riconosce ai cittadini il diritto di accedere alle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo della norma, oltre a quello di permettere a persone, imprese e organizzazioni di svolgere un ruolo attivo di controllo sulle attività degli enti pubblici, è favorire una maggiore trasparenza nel rapporto tra le istituzioni e la società civile, incoraggiando un confronto costruttivo su temi di interesse comune

Proprio sul fronte della trasparenza si gioca una delle battaglie più dure per le Smart City. In un mondo sempre più digitale e connesso, le persone chiedono di essere ascoltate, ma soprattutto di essere coinvolte e poter partecipare alla vita e allo sviluppo delle proprie comunità. 

Per una città che voglia davvero definirsi smart, la trasparenza parte dalla digitalizzazione, che rende fruibili dati, documenti e processi, e dall’adozione di strumenti che consentano l’inclusione e la collaborazione dei cittadini in modo capillare e pervasivo, dando a tutti l’opportunità di avere una voce e dare una mano. 

E la visione della città come spazio urbano governato da amministratori lungimiranti, che adottano una governance partecipativa attraverso l’uso di tecnologie avanzate è il nostro augurio per le Smart City di oggi e di domani