Le stime ONU parlano chiaro: oggi oltre il 50% della popolazione mondiale vive in città e, se il tasso medio di urbanizzazione resterà invariato, entro il 2050 questa percentuale salirà al 70%. Ciò significa che le città ospiteranno 2 miliardi in più di persone, che probabilmente sovraffolleranno le 40 megalopoli che già esistono, creando inoltre nuovi agglomerati sopra i 10 milioni di abitanti.  

Gestire città tanto grandi è una sfida decisamente complessa, a partire dall’erogazione di servizi essenziali come l’energia e l’acqua, i trasporti pubblici, la sanità e l’istruzione. Eppure, salvo poche eccezioni, la città continua a esercitare un forte fascino sulle persone, che nei grandi centri trovano migliori opportunità di lavoro, maggiori stimoli culturali, servizi spesso più innovativi. In un circolo che si auto-alimenta, questo porta a concentrare nelle città di maggiori dimensioni progetti e investimenti, rendendole poli sempre più attrattivi per risorse e talenti. 

I piccoli Comuni sono dunque destinati a rimanere ai margini? Non proprio. Nuovi modelli organizzativi – come quello delle città metropolitane – tendono a favorire la costituzione di reti di Comuni che, per prossimità geografica, possono lavorare insieme per migliorare determinati servizi o promuovere lo sviluppo del territorio. La tecnologia è una grande alleata di questo tipo di approccio, perché offre anche alle amministrazioni più piccole la possibilità di accedere agli stessi strumenti e le stesse innovazioni di cui si avvantaggiano le realtà più grandi. 

Qualche esempio? In Basilicata, Matera e i suoi 60mila abitanti sono stati scelti per la sperimentazione della prima rete 5G d’Italia. Chieri, Comune piemontese con poco più di 36mila abitanti, usa la nostra piattaforma  ePart per collaborare con i cittadini alla manutenzione e al decoro urbano. Nella Svizzera Italiana, a Chiasso, è stata realizzata una rete wireless cittadina per la gestione intelligente dell’illuminazione stradale, dei parcheggi e del Wi-Fi pubblico, oggi a disposizione dei circa 8mila residenti. 

La tecnologia digitale e mobile rappresenta quindi un’occasione straordinaria anche per i piccoli Comuni che vogliono migliorare la qualità della vita e rendere le proprie comunità più attive e partecipate – a patto di saper integrare l’innovazione in una strategia complessiva di sviluppo e inclusione sociale.