Eravamo abituati ad andare al supermercato per fare la spesa. Oggi potremmo andarci per provare il miglior cappuccino della città, l’happy hour più cool o un menù davvero speciale. La separazione tra negozi e ristoranti è sempre più labile, e molti punti vendita sono diventati location di grande richiamo grazie alla capacità di offrire un buon mix di prezzi convenienti, facilità di accesso e prodotti particolari.
In un mercato decisamente ipercompetitivo e assediato dall’e-commerce,
la ristorazione (anche detta food service) può aiutare i supermercati ad attrarre nuovi clienti. Quando l’agenzia
Mintel ha intervistato un campione di
consumatori americani, solo il 10% ha detto di essere interessato ad avere un bar all’interno del proprio negozio di fiducia. Quasi
il 20% preferirebbe invece trovare un vero e proprio ristorante, mentre 2 su 5 hanno confermato di essere più propensi a comprare in
un punto vendita che propone anche qualcosa di diverso, come delle lezioni di cucina o degli incontri con un nutrizionista.
Sappiamo che gli americani amano fare la spesa (il 60% lo considera un’attività divertente) e il 25% passa del tempo nei supermercati anche senza avere necessità di comprare: il food service è quindi per insegne e brand un’opportunità per trasformare questa abitudine in una fonte di ricavi.
Non mancano gli
esempi a stelle e strisce. A Chicago,
Whole Foods ospita i ristoranti
Poke Bowl Co in due diverse location, mentre la catena
HEB offre nei suoi punti vendita diversi concept, dal BBQ al ramen, in qualche caso con eventi, musica dal vivo e giochi.
Walmart ha inaugurato il ristorante
Grown, specializzato in piatti biologici e salutari, nel punto vendita di Orlando, in Florida.
Ma
non è solo un fenomeno americano. Probabilmente conoscete
Eataly: l’idea iniziale di proporre il cibo e lo stile made-in-Italy è diventato un brand con tanti negozi in tutto il mondo dove si può mangiare, fare la spesa, partecipare a eventi e corsi di cucina, vivere insomma un’esperienza a tutto tondo.
Anche a livello locale abbiamo in Italia molti negozianti che hanno scelto di aprirsi alla ristorazione per innovare la relazione con la propria clientela e raggiungere un pubblico più ampio. A Pontepetri, in Toscana, il mini market
Quarteroniè diventato una boutique di prodotti delle montagne pistoiesi, aggiungendo la ristorazione nello spazio che prima era dedicato solo alla vendita al dettaglio. A Seregno, nei pressi di Monza, è stato invece lo showroom di un fiorista a rinnovarsi per far spazio a
Festina Lente, un insolito bistrot dove si mescolano piante, profumi e piatti molto particolari.
La promozione e il successo di questi punti vendita richiede non solo un’idea originale, ma anche una strategia di marketing molto creativa, che sappia usare bene le leve del digitale e gli strumenti mobile per conquistarsi un’adeguata visibilità e coinvolgere i potenziali clienti. Ai negozianti e ristoratori che vogliono cimentarsi nell’impresa,
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