Mentre in Italia si discute delle aperture domenicali dei negozi e delle possibili conseguenze per il commercio tradizionale e digitale, aziende globali come Amazon e Walmart dettano la rotta: in uno scenario sempre più dinamico e frammentato, il successo sta nella capacità di costruire alleanze strategiche e coniugare in modo innovativo la dimensione online con quella offline.

Da piattaforma di puro e-commerce, Amazon ha già mosso i primi passi nel mondo fisico con i punti vendita Amazon Go, in cui l’innovazione tecnologica è protagonista: niente casse, una mobile app come shopping assistant e per pagare, sensori e telecamere per monitorare i comportamenti dei clienti e studiare le loro abitudini. L’esperimento ha avuto risultati talmente positivi, che l’azienda ha annunciato l’intenzione di aprire sino a 3 mila nuovi negozi entro il 2021.  

L’acquisizione di Whole Foods lasciava del resto pochi dubbi sul fatto che Amazon volesse sperimentare un’integrazione sempre più spinta con la distribuzione tradizionale, allargando il raggio d’azione al segmento food e alla catena del fresco. Le ultime iniziative congiunte confermano la volontà di offrire ai consumatori un’esperienza unica, indipendentemente dal canale scelto, ovvero permette un passaggio del tutto fluido dall’acquisto online al negozio, e viceversa.

Come risponde Walmart? Anche in questo caso la strategia è quella di accorciare le distanze tra analogico e digitale, ad esempio con l’acquisizione di Flipkat, specialista indiano dell’e-commerce, oppure l’accordo con Microsoft per sviluppare innovazioni in area Internet of Things, AI e cloud computing. L’azienda ha in parallelo rafforzato l’assortimento, sia nei punti vendita tradizionali sia online, inserendo oltre mille nuovi marchi e creando centinaia di nuovi spazi per chi deve ritirare i propri acquisti in modo comodo e veloce. La clientela mostra di gradire: negli USA le vendite sono cresciute del 4,5% nell’ultimo trimestre, il miglior risultato degli ultimi 10 anni.