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2/10/2018
Moda: il Made in Italy parla straniero

L’annuncio del passaggio di Versace a Michael Kors è stato per alcuni un piccolo shock, conferma di un tempo che vede il Made in Italy sempre più preda degli investitori internazionali. Da Gucci a Valentino, da La Perla a Bottega Veneta, sono infatti moltissimi i brand tricolore di fatto controllati e gestiti da holding e fondi stranieri.

Gli esperti del settore sono però tutt’altro che scontenti di questa operazione, perché il fashion continua a rappresentare un comparto cruciale per l’economia italiana (solo nel 2017 ha generato un valore aggiunto superiore ai 24 miliardi di euro, dando lavoro a quasi 500 mila persone) e, grazie a capitali e risorse internazionali, può ambire a un posto di primissimo piano in uno scenario che è assolutamente globale.

Il saldo commerciale del nostro Sistema Moda è in attivo di quasi 20 miliardi di euro, a differenza di altri Paesi, inclusa la Francia, dove i valori sono negativi. Se le stime che indicano una crescita mondiale della domanda di abbigliamento e accessori nell’ordine del 14% da qui al 2021, l’Italia ha tutte le carte in regola per conquistare una fetta rilevante di questa espansione.

Come? Le strategie distributive andranno senza dubbio affinate. Molti brand del lusso hanno nei punti vendita uno dei canali di vendita più importanti: per loro la sfida è cogliere l’avanzata dell’e-commerce senza perdere la centralità nel negozio fisico. L’importanza dell’esperienza diretta, del coinvolgimento e della relazione continua infatti a giocare un ruolo preponderante nelle scelte d’acquisto dei consumatori, soprattutto quando si tratta di valutare e scegliere capi d’alta moda, accessori elaborati o prodotti ad alto tasso di artigianalità.

E cosa dire degli acquirenti cinesi, russi, arabi o coreani? Difficilmente rinuncerebbero al piacere di fare shopping nelle vie della moda di Milano, Roma, Firenze o Venezia.

Ecco perché molti brand del fashion stanno cercando nel marketing digitale e mobile la chiave per integrare il canale offline e quello online, creando un’esperienza unica e distintiva in cui i clienti potranno trovare maggiore soddisfazione – e dunque consolidare la loro vicinanza e fedeltà al marchio. Con il mobile marketing di prossimità è ancora più semplice combinare le due dimensioni, usando la tecnologia per dare visibilità ai negozi e un nuovo impulso alle vendite.