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15/10/2018
L’engagement dentro un video

Catturare l’attenzione di utenti sempre più mobile, multitasking e dunque distratti è una delle sfide che tanti marketing manager hanno sul tavolo. Nel misurare e confrontare i risultati di una campagna digitale, la copertura organica o il numero di visualizzazioni non sono più sufficienti a decretare il successo: il vero parametro da valutare è il coinvolgimento delle persone, ovvero la capacità del brand di avere intorno a sé una comunità attiva, pronta non solo a fruire dei contenuti, ma anche ad acquistare il prodotto e magari diventare ambasciatrice del marchio stesso.

Tra i contenuti che più facilmente generano engagement, il video continua a riservare sorprese. Un’indagine della piattaforma Facebook ha confermato che gli utenti preferiscono guardare i video ben cinque volte di più rispetto ai contenuti statici che scorrono sui loro feed. Quasi l’80% degli utenti predilige video brevi e, poiché lo strumento più usato è lo smartphone, meglio il formato verticale o i video a 360 gradi.

Molti brand stanno cavalcando con intelligenza questo trend e si moltiplicano gli esempi di aziende che in Rete hanno ottenuto risultati decisamente importanti in fatto di engagement. Campari ha realizzato lo short movie “The Legend of Red Hand”, con due attori di fama internazionale, per la seconda edizione del progetto Red Diaries che mette in risalto la creatività dei migliori bartender al mondo: si stimano in questo caso oltre 31 milioni di visualizzazioni e quasi un milione di contatti. Con “Il sogno di Dyma” e più di 5 milioni di visualizzazioni, Mulino Bianco ha dato ai biscotti Pan di Stelle una veste del tutto nuova, giocando sul filo della poesia e dell’impegno per lo sviluppo sostenibile.

Ma non sempre occorrono produzioni cinematografiche. Spesso un livello molto soddisfacente di engagement si ottiene con contenuti semplici, molto vicini al mondo di riferimento del proprio target. Non dobbiamo infatti dimenticare che l’uso del mobile rende tutto più immediato, dunque l’obiettivo deve essere quello di affascinare, ma anche quello di scatenare conversazioni virali.

La nuova frontiera del video come strumento di engagement marketing potrebbe essere la personalizzazione, spinta fino alla possibilità di variare il contenuto stesso: ci sta provando Netflix, che vorrebbe arrivare a offrire serie con sceneggiature multiple e finali aperti, da costruire in modo dinamico sulla base del profilo dell’utente che guarda.