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7/11/2018
Se il tuo capo fosse un robot

Ci siamo abituati a vedere robot che lavorano accanto agli uomini in fabbrica, ad esempio sulle linee produttive o di confezionamento, oppure in magazzino, automatizzando molte mansioni pesanti e ripetitive nella logistica. Ci sono progetti ormai consolidati a supporto della chirurgia, dell’edilizia, ma anche di complesse attività di ricerca speleologica o in situazioni di emergenza.

Ma l’intelligenza artificiale (AI) ha varcato i confini di questi settori e si prepara ad entrare in ufficio, magari sedendosi dietro le scrivanie più importanti. Negli Stati Uniti, ad esempio, applicazioni molto promettenti sono già in uso presso i maggiori studi legali, dove le ‘macchine’ si occupano di analisi documentali avanzate, della compilazione di due diligence e di alcune tipologie di atti, con risultati decisamente soddisfacenti.

Ci sono algoritmi in grado di analizzare e gestire i turni del personale, applicazione che è già realtà in diversi magazzini Amazon nel mondo o per i fattorini di Foodora. Secondo i consulenti di Percolata, affidando all’AI il compito di organizzare la rotazione dei commessi di un negozio si possono aumentare le vendite fino al 30%, grazie alla possibilità di correlare dati quali il flusso medio dei clienti, i risultati dei singoli reparti e addetti – con il vantaggio aggiuntivo di liberare parte del tempo dei manager degli stessi punti vendita, che potrebbero dedicarsi meglio allo sviluppo del business.

Altra applicazione di nuova generazione è il robot Vera, 'assunto' da Ikea per la selezione del personale e oggi operativo anche in Coca-Cola e L’Oreal. Con fattezze e voce maschile o femminile, Vera contatta i candidati e li intervista telefonicamente o in video. Ogni colloquio dura all’incirca 8 minuti, al termine dei quali i profili migliori vengono indirizzati al team HR per gli screening successivi e la scelta finale. Il sistema può gestire fino a 1.500 possibili candidati in un solo giorno di lavoro, abbattendo i tempi di selezione nella fase iniziale in misura rilevante.

L’ingresso dei robot nel mondo dei colletti bianchi è dunque sempre più prossimo, e avrà verosimilmente l’effetto di rivoluzionare il mix di competenze che oggi viene richiesto a quadri e dirigenti. Se alcune mansioni potranno essere delegate alle macchine, per i manager di domani sarà infatti più importante coltivare soft skill come la capacità di negoziazione, la risoluzione dei conflitti o il talent management.