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16/11/2018
Città più affollate, essere smart non è più solo un’opzione

Il monito delle Nazioni Unite è molto chiaro. Oggi oltre il 50% della popolazione mondiale vive in città e, se il tasso medio di urbanizzazione resterà invariato, entro il 2050 questa percentuale salirà al 70%. In geografie in forte sviluppo, come in Medio Oriente e Nord Africa, potrebbe dunque raddoppiare il numero di abitanti dei centri più importanti, causando molti problemi per la difficoltà di assicurare a tutti i servizi anche essenziali.

Una pianificazione sostenibile, che tenga conto di come gestire in modo lungimirante risorse come l’energia o l’acqua, e affronti emergenze come l’inquinamento e i rifiuti, è dunque più che necessaria – e la tecnologia rappresenta in molti casi la chiave di volta per realizzare concretamente idee e progetti innovativi.

Secondo IDC, la spesa globale per le cosiddette Smart City supererà quest’anno il miliardo di dollari. Singapore si è aggiudicata nei giorni scorsi l’ambito World Smart City Award: la giuria dello Smart City Expo World Congress ha riconosciuto l’eccellente uso della tecnologia per favorire l’inclusione delle persone e l’accesso ai servizi, ad esempio attraverso un sistema per la gestione dinamica dei mezzi pubblici o una soluzione per il monitoraggio della rete idrica pubblica.

In vista dell’Expo 2020, Dubai ha potenziato la propria rete informatica, portando la fibra a tassi record di copertura, e il sistema dei trasporti, che oggi può contare su un algoritmo avanzato che automatizza quasi il 25% della mobilità urbana giornaliera.

Esperienze interessanti stanno emergendo anche in Egitto, Marocco e Tunisia, dove i nuovi insediamenti urbani vengono disegnati all’insegna della sostenibilità ambientale, dando anche impulso all’economia locale e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Ne è un esempio Neom, la Smart City che sta sorgendo sul Mar Rosso, voluta dal principe saudita Mohammed Bin Salman.

Il comune denominatore di tutti questi progetti è proprio l’uso strategico della tecnologia, che diventa uno strumento fondamentale per dare vita a città sempre più sostenibili, sicure, efficienti e anche belle da vivere, cioè più aperte alla partecipazione attiva delle persone. Perché essere smart non è più soltanto un’opzione, ma una scelta necessaria.